Traversate

Alta via scialpinistica del Lagorai

dalla Panarotta a Passo Rolle

8 - 11 febbraio 2011

 

 

Abbiamo percorso questa magnifica “haute route” nelle due direzioni: nel 2010, dal 16 al 20 marzo, con interruzione di un giorno, da Passo Rolle a Palù del Fersina, in condizioni nivo-meteo difficili, e nel 2011, dall'8 all'11 febbraio, in condizioni veramente ideali di tempo e di neve, dalla Panarotta a Passo Rolle. Abbiamo cercato un itinerario il più vicino possibile alla cresta principale, scegliendo una linea che consentisse di salire e scendere in traversata o con brevi deviazioni varie cime (sono state 7 nel 2010, 13 nel 2011). Difficile dire quale delle due direzioni sia preferibile: il dislivello è pressoché equivalente, le cime più elevate sono verso Rolle: partendo dal passo si ha nei vari giorni una maggior “percezione di discesa”, anche perché si va verso il sole e ci si avvicina a casa. Se le condizioni non sono sicurissime come nel febbraio 2011 (pericolo valanghe 1) si deve tener presente che spesso è necessario scendere e risalire valloni invece che fare degli sbrigativi traversi, o modificare decisamente parti dell'itinerario ipotizzato come dovemmo fare nel marzo 2010 (pericolo 2-3 secondo quota ed esposizione). I dislivelli riportati sono approssimativi, anche per i molti piccoli sali-scendi; lo sviluppo è indicativo, inferiore al reale perchè calcolato per linee rette attraverso punti di passaggio con Gmaps Pedometer.

Descriviamo la nostra traversata del 2011 (quella del 2010 è sul Bollettino SAT - vedi link 4/2010). Le varianti qui riportate mantengono identici i bivacchi; alternative più basse e più lontane dal filo di cresta, con altri punti tappa, sono evidentemente possibili e descritte in varie guide.

 

1° giorno - Partenza dalla zona impianti della Panarotta, in vetta al Fravort al sorgere del sole, poi sul Gronlait, discesa alla Portela, breve traversata alpinistica dei canali NW dell'Hoabonti, ripresa la cresta passando per Pizzo Alto, Monte del Lago, traversone in discesa a F. Cavè. Saliamo alla cima del Sasso Rosso, passando poi per la Bocchetta Cagnon scendiamo alle omonime malghe, poi Passo Cadin, discesa oltre Malga Agnelessa fino ad intercettare la strada del Manghen a 1550 m. Risalita al Lago e Malga Buse, splendidamente accogliente (recentemente restaurata, e che l'anno precedente non conoscevamo!). Dislivello 2200 m, 25 km, 10 ore.

 

 

Variante: per questo primo tratto, lungo e con forte dislivello, ci sono alternative se si vogliono evitare le vette. Dalla Bassa della Panarotta alla Portela sul versante E di Fravort e Gronlait; dalla Portela in Val Cava a scavalcare attorno ai 1900 m il crestone che scende dal Pizzo Alto, successiva discesa alla zona della miniera, da qui al Rifugio Laner, Passo dei Garofani, Passo Palù oppure da poco sopra la miniera risalita del valloncello fra Hoamonder e Sasso Rosso.

 

 

2° giorno - Raggiunta la Forcella di Valsorda traversiamo alti verso il Passo dei Sabbioni, scendiamo nel vallone a N, risaliamo alla F. Buse dell'Oro, poi F. Lagorai, Cima Lasté delle Sute, Cimon di Lasteolo, bella discesa verso F. Copolà, risalita alla forcella Copolà-Litegosa, breve traverso ghiacciato e poi Cima Litegosa. Discesa al Passo e risalita al bivacco Nada Teatin, piccola caverna rocciosa sbarrata da parete di legno, esplorata preventivamente a scanso di sgradite sorprese, decisamente più scomoda di altri bivacchi ma utile perché si rimane in quota. Dislivello 1300 m, 15 km, 9 ore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Variante: nella traversata del 2010 per il pericolo di valanghe avevamo aggirato il passaggio Buse dell'Oro-Sabbioni più lungamente scendendo dalla F. Lagorai a Malga Val Ciotto, Passo Val Cion, Forcella di Valsorda.

 

3° giorno – Dopo breve discesa nel vallone della Litegosa risalita a F. Laghetti (F. delle Aie), poi alla cresta N del Castel cui saliamo in breve per stretto canale nevoso.

Scesi sul versante N, breve risalita ad una forcella che ci riporta sul versante E, bella discesa al Passo Sadole, traverso sotto il versante N del Cauriol alla F. di Busa Alta, splendida sciata esposta ad E fino al limite del bosco, poi laboriosa traccia ad intercettare verso i 1800 m il sentiero che ci guida verso F. Coldosè. Segue in salita il bel vallone del Lago Brutto, F. Moregna, discesa e traversi alla F. Doss Caligher e al Bivacco Paolo e Nicola. Dislivello 1100 m, 15 km, 8 ore

 

 

Varianti: discesa nel vallone della Litegosa con risalita a Passo Sadole, Val di Sadole-Rif. Cauriol-Cadinon-F. Coldosè; da F. Moregna discesa verso Val Fossernica e risalita alla F. di Valmaggiore.

 

4° giorno - Splendida giornata finale in cui si toccano le cime più elevate della catena, iniziando da Cima Cece, discesa dall’anticima N al fondo di Val Cece, risalita a F. di Valon, poi un susseguirsi di brevi sciate e risalite passando per le cime del Coston dei Slavaci, Bragarolo,

Colbricon da cui l’ultima picchiata fino alla meta. Dislivello 1600 m, 17 km, 9 ore

 

 

Variante: traversando o meno la Cima Cece, tutto il nodo orografico finale può essere aggirato da sud attraverso F. Miesnotta, Buse di Malacarne, F. di Valcigolera (Marchesini it. 61).

 

 

 

 

La traversata è descritta sul numero di Febbraio 2013 di Montagne 360

http://www.cai.it/uploads/media/Montagne360_febbraio.pdf

Video 

http://www.youtube.com/watch?v=YWqcXGnWxB4&feature=youtu.be

 

 

 

Traversata Lagorai 2010

16 - 20 marzo


 


Adamello sci tour 2013

16 - 18 aprile

 

1° giorno

Saliti al Rifugio Lobbia partendo dalla Val Presena, nel pomeriggio proseguiamo per il Passo di Cavento salendo poi al Corno di Cavento m 3406. Notte al Bivacco Laeng.                                                                                Dislivello 2200 m, 18 km.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


2° giorno

Ci avviamo poco dopo il sorger del sole per il Carè Alto che raggiungiamo alle 8 per la parete N 45-50° un po' a sinistra della cima su ottima neve (non c'è più la "pala ghiacciata", solo in primavera c'è ancora qualche aspetto della vecchia nord - a lato foto anni '90).

 

 

 

 

Ripassati dal Passo di Cavento saliamo al Crozzon di Lares m 3354 per la cresta N (AD, sconsigliabile) scendendo per il canale diretto W (via più consigliabile, 45-50°).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torniamo al rifugio e nel pomeriggio saliamo al Bivacco Ugolini m 3240 splendido belvedere alla base della cresta sud dell'Adamello.                                          Dislivello 1000 m, 19 km.

 

 

 

 

 

 

 

3° giorno

Vetta dell'Adamello alle 7:30, scesi per la cresta E dove incontriamo i primi salitori partiti dal rifugio, discesa con gli sci fino alla base della parete SW del Corno Bianco m 3434. Dalla vetta ottima discesa della parete E, con breve passaggio impegnativo a piedi che raccorda la parte superiore al lungo uniforme pendio, appena ammorbidito dal sole, che ci deposita al pianoro del ghiacciaio a 3000 m. Ripartiamo per il bel versante W del Dosson di Genova m 3441,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

forse il miglior punto panoramico centrale del gruppo, poi con traverso sciistico sul versante W raggiungiamo il Passo del Dosson m 3264 e con qualche breve risalita il Cannone e la Cresta Croce. Possibile discesa diretta sul versante E al rifugio, preferiamo la neve ancora dura del versante W anche se bisogna in ultimo un po' risalire. Puntuali con l'ormai abituale appuntamento del pranzo, il pomeriggio si conclude con la faticosa risalita al Passo Presena e con la neve pesante ma ancora sciabile dell'ultima discesa al Tonale                                                                                       Dislivello 1500 m, 23 km.

 

Video

http://www.youtube.com/watch?v=k3Y6g7-gKVE

 

 

Dal San Gottardo al Monte Rosa

Grande Sentiero Walser in invernale

2a parte: 19 – 30 marzo 2014

 

Un'idea di Stefanie Ziegler (vedi su Facebook Trans-Alp Walserski)

Ho raggiunto il 18 marzo ad Airolo (Svizzera - Ticino) gli amici partiti 10 giorni prima da Mittelberg, Kleinwalsertal (confine Austria - Germania).

Poco prima Stefanie, la principale ideatrice del tour, si era purtroppo infortunata e costretta allo stop.

L'itinerario si è poi sviluppato attraverso la Val Bedretto, Rifugio Corno di Gries, Blinnenhorn, Rifugio Claudio e Bruno in Val Formazza, Passo del Sabbione, Binntal, Passo di Val Deserta, bellissima discesa della omonima valle, Alpe Devero.

Una forte nevicata ci impedisce di proseguire per Alpe Veglia e Sempione, visitiamo Riale ultimo borgo walser della Val Formazza, bagno nelle piscine termali di Premia, trasferimento al Sempione in auto.

Dall'Ospizio del Sempione sciate sui pendii circostanti in attesa di condizioni più sicure, dobbiamo modificare l'itinerario per le cannonate (esercitazioni di tiro) dell'esercito svizzero, traversiamo con splendide sciate a Visperterminen, altro bellissimo borgo walser.

Con bus a Saas Almagell.

Con tempo incerto e poi pessimo saliamo e ridiscendiamo il Monte Moro (troppo pericolosa la facile cresta est di questo, che ci avrebbe portato in breve al passo omonimo, trasformata in sottile lama di neve inconsistente e cornici, visibilità quasi nulla white out). Il giorno dopo traversiamo il Passo di Monte Moro che porta a Macugnaga, Rifugio Oberto-Maroli splendido belvedere sulla est del M. Rosa, Joderhorn, discesa in parte fuoripista a Macugnaga.

Ultima grandiosa tappa di traversata del Passo del Turlo ci porta sci ai piedi ad Alagna.

Giornata finale domenica 30 di relax per cosí dire, con gli impianti trasferimento a Champoluc attraverso gli impareggiabili fuoripista del Monte Rosa, poi ritorno ad Alagna con la splendida interminabile discesa del vallone della Balma.

Paolo

Video:  https://youtu.be/1fpieHeVevk 

 

Adamello sci tour 2014

12 - 15 aprile


1° giorno

Partiti dalla Valle di S. Valentino - ponte Gork m 1175 – saliamo subito con gli sci, dopo una prima parte laboriosa, la bella Val Dosson puntando al Passo delle Vacche m 2864, traversando poi sul lato W della cresta raggiungiamo inaspettatamente sci ai piedi il Bivacco Segalla m 3050, dominante la Val di Fumo, completamente libero dalla neve e in ottime condizioni. Dislivello 1875 m.

2° giorno

Ridiscendiamo al Passo, traversiamo alti la testata della val Dosson, invece che scendere alla B. di Conca risaliamo alla Bocchetta del Caré, data m 2970 ma probabilmente più alta (3045?). Con breve discesa ci portiamo sulla vedretta Conca e saliamo il canale E del Caré Alto per il ramo di destra che arriva a pochi metri a N della vetta (AD-, 45°), su buona neve, solo a tratti dura ghiacciata, un passaggio verticale sulla terminale. Scesi dalla normale, traversiamo al Passo di Cavento e al Rifugio ai Caduti dell'Adamello. Dislivello 1000 m.

3° giorno 

Giro delle cime del Pian di Neve, Corno Bianco da cresta NW, Adamello per cresta E e discesa dalla normale con neve ghiacciata, Corno Miller, un maestrale tempestoso ci spinge sul Pian di Neve in una bellissima scivolata fino alla base della cresta W della Tripla, saliamo il bel valloncello alla sua destra fino alla Bocchetta di Monte Fumo. Lasciati gli sci saliamo questa cima per il ripido versante W su buona neve. Breve sciata e poi risalita al Dosson di Genova, ancora sciata fino alla B. del Cannone dove dobbiamo mettere i ramponi per scendere i 20 metri del lato E ghiacciati e poi con scivolata diretta al rifugio. Dislivello 1300 m.

4° giorno 

Persiste forte vento, freddo, attraverso il Passo Venezia toccando l'omonima cima scendiamo l'itinerario classico del Pisgana, splendida sciata nella parte alta, neve ghiacciata e poco piacevole nella parte bassa. Dislivello 300 m in salita, 2000 in discesa

 

Video

http://www.youtube.com/watch?v=5lpVbCHMoUU

Gruppo di Brenta - Traversata Sud-Nord

6 - 9 aprile 2017

 

Grandiosa traversata Sci-Alpinistica di 4 giorni, assistiti dalla fortuna di giornate splendide per il meteo, il rigelo notturno, la neve farinosa sui versanti N, il pericolo valanghe basso 1-2 indispensabile per muoversi in questo severo ambiente, solo un po' deludente la scarsità di neve in basso e sui versanti sud. Il percorso richiede attrezzatura alpinistica completa ed esperienza adeguata, non è adatto a chi fosse disturbato dal “portage” e dai frequenti cambi di assetto. Da un bel po' di tempo Andrea la proponeva, non del tutto definita nei dettagli, oggetto di dibattiti e di sopralluoghi per la parte settentrionale, con la consapevolezza della difficile scelta di alcuni passaggi in relazione alle condizioni, anche per la nevicata dei giorni precedenti e lo scarso innevamento sotto i 2000 m. Il tutto complicato dal peso degli zaini, dai numerosi cambi sci-pelli-ramponi-cordata, dal lungo sviluppo nonostante dislivelli abbastanza contenuti (non più di 1600 m al giorno). Partire da sud quest'anno significava portare a lungo gli sci, fosse Val d'Ambiez o Val d'Algone, alla fine scegliamo la Valagola.

Dislivello complessivo: 5600 m. Difficoltà OSA, con due brevi tratti di arrampicata di II-III grado per Cima Tosa e I-II per Cima Brenta.

 

1° giorno - Accesso al Rifugio Agostini

Partiamo dalla Valagola m 1250 circa, sci in spalla fino a 2200 m! Subito dopo però l'ambiente si fa spettacolare, traversiamo dalla B. dei Camosci in pieno ambiente invernale, dalla B. d'Ambiez percorriamo per alcuni metri il sentiero attrezzato poi ci caliamo con una doppia nel canale di cui non vedevamo la parte inferiore che finisce sulla Vedretta d'Ambiez. La sciata fino al R. Agostini è su neve pesante poi bel firn, ottimo il locale invernale, ci godiamo il lento caldo pomeriggio.

D+ 1600 m D- 460 m

 

2° giorno - Cima Tosa

Partiamo prima dell'alba, scartata la salita del canale Graffer (due salti verticali di ghiaccio nella parte bassa e neve profonda probabile in alto) percorriamo il bel canale nevoso a destra del sentiero attrezzato che raggiungiamo alla B. della Tosa, traversiamo sulla cengia con poca neve ma con qualche passaggio ghiacciato, in conserva protetta fino alla Sella della Tosa. Rimessi gli sci scendiamo alla base delle rocce della via normale alla Cima Tosa, dove li lasciamo, saliamo la bella paretina calda al sole (tre nuove soste moderne rendono finalmente molto più sicuro il passaggio, grazie a Franz Nicolini immaginiamo), la neve recente non è abbondante e arriviamo rapidamente sui grandi pianori sommitali. Dopo le sicure doppie, sciata su firn verso il Pedrotti, risalita alla B. di Brenta e altra ottima sciata su neve farinosa poi trasformata fino al Brentei. Il locale invernale è veramente disagevole, potrebbero ristrutturarlo!!! Scartiamo l'ipotesi di salire la C. Brenta da sud e scendiamo al R. Tuckett, dove il rifugio invernale è ottimo invece. Osserviamo la tardiva discesa di un solitario dallo scivolo Massari, poi un tramonto spettacolare di nuvole lenticolari.

D+ 1100 m D- 1250 m

 

3° giorno - Cima Brenta

Le tracce di due saliti il giorno prima dallo scivolo Massari alla Brenta Occidentale poi alla principale ci facilitano, anche psicologicamente, la salita, con bel percorso alpinistico finale. Grande la soddisfazione per le cime raggiunte ma anche per la discesa che pregustiamo. Sull'unica difficoltà alpinistica in cresta facciamo una doppia di 15 m lasciando cordino e moschettone. La sciata è confermata eccezionale su neve farinosa fino in fondo, tolti brevemente gli sci sulla fascia rocciosa. Ci rilassiamo al sole, poi ripartiamo per la V. di Vallesinella (passaggio a 2740 m) su neve ancora ben portante nonostante l'ora, la discesa invece è faticosa su neve pesante. Ci fermiamo al R. Stoppani, mega ristorante con alcune camere, siamo gli unici ospiti! e ci godiamo il confortevole intermezzo.

D+ 1600 m D- 1400 m

 

4° giorno - Catena settentrionale

Scendiamo dal Passo del Grosté per l'itinerario classico verso la Val dele Giare e risaliamo alla B. dei 3 Sassi, per sentiero Costanzi senza neve ad una forcella di quota 2730, giù per la bella Val Gelada di Tuenno, nella parte alta non fidandoci del ripido canalino centrale carico di neve utilizziamo il sentiero attrezzato sulla sinistra, ancora una bella sciata su neve farinosa umida. Il salto della valle assistito da attrezzature è privo di neve. Sciamo ancora fino all'incrocio con il sentiero delle Palete, rimessi gli sci sullo zaino risaliamo per 150 m un ripido canale privo di neve (con neve si potrebbe traversare la conca alti a sinistra risparmiando metà dislivello) che porta ad una piccola forcella m 2300, traversiamo di nuovo su neve lo sbocco della piccola Val Dimara e risaliamo la val Pestacavre fino alla B. delle Livezze m 2720, in breve sull'omonima cima m 2780 dalla quale ammiriamo questo angolo selvaggio della catena settentrionale, Tovel, Flavona, Campa. La ripida lunga sciata del vallone delle Livezze si rivela la migliore discesa di questa traversata, con neve farinosa recente, semplicemente stupenda. Uscendo dalla Val del Vento ci portiamo a sinistra riuscendo a tenere ancora gli sci fino a 1800 m, verso il conoide del Tov però ormai privo di neve, su terreno disagevole tra gli arbusti, attorno ai 1700 m raggiungiamo il sentiero verso Malga Scale, da qui ultima lunga camminata (ancora un po' in salita!!) verso la Val Centonia e per forestale alla strada poco a Nord di Campo Carlo Magno.

D+ 1300 m D- 2100 m

 

Video https://www.youtube.com/watch?v=_Xwg4KP_u2A